Digitalizzazione, treni ad alta velocità e “rivoluzione verde” | L’Italia spende 248 miliardi (!) All’estero

Il Programma Nazionale di Recupero e Recessione (PNR) presentato da Tragi mira a riparare i danni economici causati dall’epidemia in Italia. Il paese è stato colpito più duramente dei suoi vicini in termini di mortalità e conseguenze economiche.

Il pacchetto dovrebbe essere presentato a Bruxelles per l’approvazione alla fine di questo mese. Il piano di ripresa del primo ministro Drake è pieno di piani a lungo termine e si concentra su investimenti, riforme, digitalizzazione, innovazione e una migliore concorrenza secondo le linee guida di Bruxelles. Gli investimenti dovrebbero, tra l’altro, ridurre le differenze tra il nord e il sud dell’Italia, ad esempio istituendo superstrade nel sud del paese per garantire condizioni migliori a giovani e donne.

verde

Il piano di ripresa è un altro tema su cui Bruxelles si sta nuovamente concentrando, sotto forma di “rivoluzione verde”, soprattutto sotto forma di cambiamento ambientale. Non a caso il governo Drake ha nominato ministro speciale per il cambiamento climatico il fisico Roberto Cingolani, che ricopre un ruolo chiave nel governo. Ci sarà anche un bonus ambientale per chi fa investimenti eco-compatibili.

Inoltre, questo pacchetto mira a migliorare il sistema sanitario, che è diventato più vulnerabile quando scoppia un’epidemia. Anche qui si stanno investendo in modernizzazione e digitalizzazione, rendendo i servizi sanitari accessibili a tutti.

Salvini

Ci si può aspettare che la maggioranza della Camera dei Deputati approvi il piano di Drake martedì. Il Senato approverà anche il suo piano di risanamento. Fratelli de Italia, di destra di Georgia Meloni, è l’unico partito dell’opposizione. La domanda è per quanto tempo Tracy potrà mantenere il suo governo, che ha così tanti partiti diversi insieme. La Lega di destra di Matteo Salvini, in particolare, sembra essere un incredibile partner di governo.

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La grande domanda non è se il parlamento italiano approverà i piani di Tragi, ma se lo farà Bruxelles. L’Italia non può rinunciare a questa storica opportunità.

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