Due donne palestinesi uccise in Cisgiordania mentre le tensioni aumentano

Due donne palestinesi sono state uccise oggi in due incidenti separati nella Cisgiordania occupata.

Una donna palestinese è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dai soldati israeliani vicino a Betlemme. Secondo l’esercito israeliano, la donna si sarebbe avvicinata a loro in “maniera sospetta”. Poi i soldati hanno aperto il fuoco. Nessuna arma è stata trovata sul corpo della donna.

Secondo i militari, la donna di 47 anni ha ignorato gli avvertimenti verbali ei colpi di avvertimento dei soldati. È stata colpita nella parte inferiore del corpo ed è morta mentre andava in ospedale.

Una donna palestinese è stata uccisa a Hebron, secondo Israele, per aver aggredito un agente di polizia di frontiera con un coltello da cucina. Questo è successo all’ingresso della Moschea Ibrahimi, che gli ebrei conoscono come la Moschea Ibrahimi. L’ufficiale è rimasto leggermente ferito.

Le tensioni aumentano

La tensione è aumentata in Cisgiordania nelle ultime settimane. I soldati israeliani sono in massima allerta dopo che i palestinesi hanno recentemente effettuato diversi attacchi in Israele. Di conseguenza, 14 persone sono state uccise. Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha parlato di un’ondata di terrorismo arabo.

D’altra parte, le autorità palestinesi parlano di provocazioni dell’esercito israeliano, ad esempio nella città di Jenin. I soldati stanno effettuando raid lì, secondo le autorità israeliane, per prevenire ulteriori attacchi. In precedenza è diventato chiaro che due degli aggressori provenivano da Jenin.

Il governatore di Jenin accusa Israele di “punizioni collettive” della popolazione locale della zona. Un palestinese è stato ucciso ieri in un raid in un campo profughi della città.

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