Film Rabito: Come il Papa rapì un ragazzino



cultura

Zutphen- Rapido Il film racconta la storia vera di un bambino ebreo di sei anni che viene rapito nel XIX secolo per ordine di Papa Pio IX e rinchiuso in seminario. Questo film d'animazione del famoso regista italiano Marco Bellocchio potrà essere visto a Luxor a partire da giovedì 22 febbraio.

L'anno è il 1858. L'Italia sta attraversando un vero e proprio rinascimento/unificazione iniziato 40 anni fa con le rivolte nazionaliste di Torino e Napoli. Le sacche più persistenti di resistenza conservatrice sono lo Stato Pontificio, governato da Papa Pio IX e con Roma come principale roccaforte. In questa zona si trova anche Bologna, dove vive l'importante famiglia ebrea Mortara. Il 23 giugno di quell'anno i soldati del Papa entrarono a tarda notte in casa Mortara. Per ordine del cardinale hanno portato con sé il figlio Edgardo, di 6 anni. Da bambino sembra che sia stato segretamente battezzato da un'infermiera, cosa che gli ha portato a ricevere un'educazione cattolica secondo il diritto romano. I genitori di Edgardo sono disperati e fanno di tutto per riavere il figlio.

Carica politica
A Rapido (Italiano per rapitore) dice Marco Bellocchio, 84 anni (Il Traditore, Vincere) La famigerata storia vera di Edgardo Mortara, la cui vita è strettamente legata all'Unità d'Italia. Con un ampio sostegno sia all'interno che all'esterno della comunità ebraica, la lotta dei Mortara acquisì rapidamente importanza politica. Poiché la Chiesa e il Papa vedono che le loro posizioni di potere stanno vacillando e che un'Italia unita con la separazione tra Chiesa e Stato è inevitabile, si rifiutano di abbandonare il ragazzo.

READ  Voice coach attacca House of Gucci: "Lady Gaga guarda dall'Est Europa"

sindrome di Stoccolma
In sostanza, puoi vedere la storia come un esempio da manuale della sindrome di Stoccolma. Dopo la morte di Pio IX e la caduta di Roma come ultimo Stato Pontificio, Edgardo decise di rimanere fedele alla Chiesa e quindi di non tornare dalla sua famiglia. Trascorse i suoi ultimi anni in Belgio, presso il Monastero di Bohay, dopodiché morì nel 1940 e fu sepolto a Liegi. Bellocchio descrive magnificamente la storia controversa e non ha remore a smascherare l'ipocrisia della chiesa. Ha già vinto diversi premi per il film.

I biglietti vengono venduti tramite il sito web o al botteghino del bar del teatro.


luxorzutphen.nl

We will be happy to hear your thoughts

Leave a reply

TGcomnews24