Macron è arrivato oggi a Kiev con il cancelliere tedesco Olaf Scholes, il primo ministro italiano Mario Draghi e il presidente rumeno Glass Iohanis.
Punto di svolta
“Celebriamo il sostegno alla posizione dell’Ucraina come candidato all’adesione all’UE”, ha affermato Macron. Scholz ha confermato. Ha aggiunto che la Moldova potrebbe unirsi al momento giusto. Johannes ha invitato il vertice dell’UE la prossima settimana a discutere non solo la candidatura dell’Ucraina, ma anche quella della Moldova e della Georgia. ‘Abbiamo raggiunto un punto di svolta nella storia europea. Tempi straordinari richiedono risposte strategiche e visionarie straordinarie”.
Per il momento, i Paesi Bassi non vogliono esprimersi a favore di un candidato all’adesione in Ucraina. Il ministro degli Esteri Vopke Hogstra ha detto che vorrebbe vedere cosa consiglia la Commissione europea in merito. Quella consultazione è prevista domani.
L’accesso è un processo pluriennale
L’Unione Europea conta attualmente 27 paesi. Potrebbero essercene altri in futuro. Sette paesi sono già in trattative con Bruxelles. Come Albania, Serbia e Montenegro.
Per entrare a far parte dell’UE, un paese deve soddisfare tre requisiti chiave. Deve essere una democrazia stabile, avere un’economia ben funzionante e rispettare tutte le leggi e i regolamenti dell’UE. I negoziati vanno avanti da anni: la Turchia è in trattative con Bruxelles dal 1999.
Macron ha ribadito che l’Ucraina può contare sull’aiuto dei suoi alleati. Ha stabilito un precedente promettendo di inviare al presidente Volodymyr Zhelensky “altri sei Cesari” e obici a lunga distanza. Parigi ha già consegnato dodici di questi pezzi di artiglieria pesante. Ha anche detto che vorrebbe aprire alcune comunicazioni con il presidente russo Vladimir Putin.
Paura della carestia
Draghi ha invitato le Nazioni Unite a collaborare per ristabilire il trasporto di grano attraverso il Mar Nero dall’Ucraina. La Russia lo blocca da tempoA breve termine, causerà una grave carestia in molti paesi poveri. “L’unico modo per regolare i corridoi nel Mar Nero è attraverso una risoluzione delle Nazioni Unite. La crisi umanitaria in Ucraina non dovrebbe portare a una catastrofe globale”.
Zhelensky ha accolto con favore l’arrivo di importanti leader europei. Secondo lui, questo dimostra che l’Ucraina non è sola nella lotta contro le forze d’invasione russe. “Gli ucraini sono in testa contro gli attaccanti, ma non da soli. Lo conferma oggi l’arrivo di Macron, Shoals, Tragi e Johannes”.
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