I canali di Venezia sono vuoti, poi l’estate non è ancora arrivata

Bassa marea a Venezia.Immagine gentilmente concessa da Reuters

Una barca bloccata nel fango di un canale di Venezia, un’ambulanza in barca a vela in arrivo e gondolieri disoccupati sulla spiaggia. Non sono immagini uniche, perché Venezia ogni anno ha l’acqua bassa, ma raramente i canali sono vuoti come adesso.

Questo fenomeno è solitamente causato da aree di alta pressione e dalla fase lunare, una controparte del famigerato Acqua Alta Di conseguenza, la città è stata spesso inondata in passato, ma ora all’elenco delle cause si è aggiunta una grave siccità. Secondo gli esperti, quest’anno l’acqua bassa durerà insolitamente a lungo.

In Veneto questo mese è caduto solo mezzo millimetro di pioggia, mentre la media delle precipitazioni è di sessanta millimetri. Tutto il nord Italia è colpito da più di un anno da una grave siccità, che secondo gli esperti è il risultato del cambiamento climatico. Nel 2022, secondo l’Istituto Nazionale delle Ricerche, il nord Italia potrebbe vedere il 40% in meno di pioggia rispetto al normale.

Questa tendenza continuerà nel 2023 e gli italiani temono l’estate. Ecosistema Legambiente segnala il 53 per cento di neve in meno rispetto al normale sulle Alpi; Ciò promette una grave carenza idrica nei mesi primaverili ed estivi, con meno acqua di disgelo in arrivo rispetto a prima.

Parmigiano e Prosciutto di Parma

L’organizzazione degli agricoltori Coldretti definisce la situazione “più grave del 2022”, mentre afferma che anche gli agricoltori della Pianura Padana hanno subito perdite per 6 miliardi di euro a causa della siccità. La Pianura Padana è il cuore della produzione alimentare italiana. Da esso provengono, oltre al grano per la pasta, il parmigiano, il prosciutto di Parma e tanti altri formaggi, carni, verdure e frutta.

Ma la siccità non colpirà solo gli agricoltori: alcune centrali idroelettriche nel nord Italia sono già state chiuse, il che significa che in assenza di elettricità sarà necessario bruciare combustibili fossili extra.

Uno dei problemi è la grande quantità di acqua persa nelle condutture e nei rubinetti in Italia a causa della scarsa qualità delle condutture. In alcune regioni si stima che raggiunga il 50%. A livello nazionale, lo spreco nell’approvvigionamento idrico è di circa il 36%.

La gestione idrica italiana è diventata un po’ più efficiente negli ultimi anni e sono stati stanziati 900 milioni di euro dal fondo di sostegno Corona per investire in tubazioni migliori. Il club ambientalista Legambiente ha anche presentato lunedì altre otto proposte per mitigare gli effetti della crisi della siccità. Ma con i canali di Venezia che dovrebbero riempirsi di nuovo nei prossimi giorni, la prossima estate incombe sul paese come una nuvola minacciosa.

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