La Procura italiana sta indagando su due ex direttori finanziari di Booking.com per sospetto di mancato pagamento dell’Iva da parte del sito di viaggi. Gli italiani hanno chiesto ai funzionari olandesi di indagare sui direttori, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters.
Nota FIOD italiana giugno dell’anno scorso Booking.com ha aumentato விற்பனை 153 milioni di tasse sulle vendite. IVA relativa agli affitti turistici prenotati tramite la piattaforma dal 2013 al 2019. Booking.com funge da intermediario tra i proprietari terrieri e gli ospiti. Le strutture private che non operano professionalmente spesso non hanno una partita IVA, ma le autorità fiscali italiane ritengono che Booking.com avrebbe dovuto riscuotere l’imposta in questi casi.
A sua difesa, la società sostiene che i proprietari di hotel e bed and breakfast sono responsabili della riscossione e del pagamento dell’IVA dovuta in Italia e in altri paesi dell’UE che utilizzano il sito.
I pubblici ministeri italiani hanno inviato il mese scorso una commissione europea di intelligence, una European Intelligence Commission (OIE), ai loro colleghi di Rotterdam, tra gli altri, chiedendo loro di raccogliere dati sui guadagni della società e del Chief Financial Officer (CFO) Olivier Bisserier. A Booking.com dal 2013 al 2019 e Marcela Martin, CFO dal 2019 al 2020.
Il primo ordine d’inchiesta europeo inviato dagli italiani nell’agosto 2018 è stato respinto dai pm di Rotterdam nel maggio 2019, mentre Reuters riferisce che la seconda richiesta non trova risposta da agosto 2019 con ulteriori informazioni.