Il ministro russo aveva programmato di essere a Belgrado lunedì per discutere di questioni, compreso il gas, con il presidente Aleksandar Vucic. Il presidente serbo mantiene stretti legami con la Russia e a fine maggio ha chiamato il suo omologo russo Vladimir Putin. Durante quella conversazione, Vucic ha detto di aver raggiunto un accordo di fornitura di gas “molto vantaggioso”.
I dettagli avrebbero potuto essere discussi e l’accordo firmato durante la visita di Lavrov, se tre paesi vicini alla Serbia non l’avessero posto fine. La Bulgaria, membro dell’UE, in linea con il resto dell’Unione, ha già chiuso il suo spazio aereo alla Russia da febbraio e ora sta applicando tale sanzione, così come il Montenegro e la Macedonia non membri dell’UE.
La Serbia è l’unico paese europeo che sostiene la Russia e rifiuta di aderire alle sanzioni dell’UE. Sotto Vucic, rieletto ad aprile, negli ultimi dieci anni il Paese è andato sempre più alla deriva verso il Cremlino, che ha ripristinato i servizi alla Serbia con gas a buon mercato, ma anche bloccando il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite del nemico della Serbia, il Kosovo. .
Filtro UE
Dallo scoppio della guerra, l’Unione europea ha esercitato forti pressioni sulla Serbia, da anni candidata all’adesione all’UE, affinché sostenesse nuove sanzioni contro la Russia. Vucic continua a respingere l’aggressione russa e non la condanna apertamente.
Alle Nazioni Unite, la Serbia ha infine appoggiato la mozione di condanna dell’invasione russa, e nel marzo di quest’anno ha anche appoggiato le sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia dopo l’invasione della Crimea otto anni fa.
I tabloid serbi hanno fatto notizia dopo l’invasione russa dello scorso febbraio che l’Ucraina ha attaccato la Russia. Vucic ha anche ritenuto l’Ucraina responsabile delle numerose (vuote) minacce di bombe che hanno colpito AirSerbia, l’unica compagnia aerea ancora in volo dall’Europa da e per Mosca. L’Ucraina nega le accuse, per le quali non ci sono prove.
Il blocco dell’aviazione arriva in un momento cruciale, perché dopo la visita di Lavrov, Olaf Schultz dovrebbe fare una visita ufficiale nella capitale serba venerdì. Il cancelliere tedesco porta a Belgrado il messaggio che ha sempre annunciato a Bruxelles: I paesi dei Balcani occidentali appartengono all’Unione europea.
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