Il regista dispera che la scena italiana stia scomparendo – De Gruen Amsterdamer

Roma- Il suo film ha vinto venerdì scorso Lazzaro Felice Premio IFFR della giuria giovanile del Rotterdam Film Festival, ma lei stessa non era presente. Tutti e tre i film della giovane regista italiana Alice Rohrwacher (37 anni) hanno ottenuto subito importanti premi. A Corpo celeste Ha ricevuto il Premio Ingmar Bergman per la migliore opera prima europea nel 2012. Il suo secondo film, Lou Miravigli, Ha vinto il Gran Premio della giuria al Festival di Cannes nel 2014. E per Lazzaro Felice Ha vinto un altro premio a Cannes l'anno scorso, questa volta per la migliore sceneggiatura.

Visto come una grande promessa, “un incrocio tra Fellini e Pasolini”, realizza film in cui il legame tra uomo e natura è protagonista. Per il suo primo film Corpo celeste (“Corpo celeste”) ha cercato la natura selvaggia della Calabria e ha girato i due film successivi nell'Italia centrale, dove lo stesso Rohrwacher è cresciuto. La zona tra Orvieto e il Lago di Bolsena è chiamata “Altopiano dell'Alvina”. Ha realizzato l'acclamato film sulla sua infanzia ultraterrena e hippie in questa parte della campagna italiana con un padre tedesco che era – ed è tuttora – un apicoltore e una madre italiana Lou Miravigli (“Miracoli”).

“Ho un legame fortissimo con questa zona, è un paesaggio che porto dentro di me come una spada magica, come un talismano. Ma anche oggi non potrò più guardare entrambi i film.” Lou Miravigli E Lazzaro Felice “Suonare qui”, ha scritto Alice Rohrwacher in una lettera aperta La Repubblica. Perché no? Perché, come scrive, la regione fu presto annessa alle multinazionali che distrussero tutto ciò che era tipico di questo antico paesaggio italiano per creare gigantesche piantagioni di nocciole. “Nell'ultimo anno, quando ho viaggiato molto in relazione al mio film, sono tornato e ho trovato cambiamenti radicali nell'amata zona in cui sono nato. Tutto è scomparso: i campi, le siepi, gli alberi, i fiori, le api, l'uva… A perdita d'occhio si vedono solo i noccioleti”.

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Il grido di disperazione è rivolto ai presidenti delle tre regioni Lazio, Umbria e Toscana, che si danno appuntamento su questo altopiano. “Mi chiedo: qualcuno sa tutto questo? Mi chiedo: perché sta succedendo questo? In nome di quale vantaggio e per chi? “

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