Impossibile classificare l’inafferrabile regista Alberto Latuada

Inafferrabile, eclettico, sottovalutato. Parole frequenti usate dalla critica per descrivere l’opera del regista italiano Alberto Latuada (1914-2005). L’Amsterdam Eye Filmmuseum mostra undici film dei suoi quattro decenni di carriera in una retrospettiva intitolata “Il maestro accanto a Fellini”. Latuada era quindi un contemporaneo di famosi cineasti italiani come Visconti, Antonioni e Fellini.

Fu Latuada a dare a Fellini, che all’epoca era sceneggiatore, la possibilità di diventare regista. Insieme hanno fatto Varietà Lucy Dale (1950), che si può vedere in una copia splendidamente restaurata. Il co-sceneggiatore Fellini ha diretto, mentre Lattuada ha fatto il resto. Fellini appare per l’occasionale debutto spiritoso di un protagonista maschile, un interprete di varietà di second’ordine il cui ego gonfiato, ego e comportamento arrogante sono oggetto di derisione.

Non è facile interpretare tematicamente o stilisticamente l’opera di Lattuada. Ha realizzato film di tutti i generi (o generi misti) e ha adattato romanzi russi molto apprezzati (The Eye Shows, l’adattamento cinematografico di Cechov Non calpestare) Non si vergognava delle farse sessuali che prendono in giro l’uomo. Ma è proprio questa inafferrabilità che fa appello all’immaginazione ora. Sono finiti i tempi in cui i critici cinematografici parlavano di “autori” con una firma inconfondibile. Pensare alle scatole è un ricordo del passato.

signora del crimine

Lattuada ha studiato architettura, ha sviluppato una passione per il cinema ed è stato per un periodo critico cinematografico. Realizza i suoi primi film durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, periodo in cui emerge il neorealismo italiano. Sobrio, viene spesso ritratto in location film cariche di impegno sociale. lattoad Il Bandito (1946) ne è un buon esempio. Alla fine della seconda guerra mondiale, il prigioniero di guerra Ernesto torna tra le rovine di Torino. La casa dei genitori è in rovina, sua madre è morta e sua sorella è scomparsa.

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Girato nelle strade in rovina di Torino, l’impressionante primo tempo di Latuada mostra la confusione, la disillusione e il cinismo di una generazione di soldati di ritorno. Trovano un paese moralmente in bancarotta dopo anni di fascismo e di guerra. Ernesto è stato costretto da circostanze fatali in mezzo alla strada Il Bandito Prima del delitto, e dopo, la storia assume tratti da film noir. Ad esempio, Ernesto cade sotto l’incantesimo di una femme fatale, la potente signora del crimine Lydia (interpretata dalla potente star Anna Magnani, che ha appena sfondato a livello internazionale). Lydia non deve essere presa in giro ed è sessualmente indipendente, va per la sua strada.

In questo senso ha molto in comune con Anna (Silvana Mangano), la protagonista di IO (1951). Una simpatica Anna vuole essere ordinata suora, lavora come infermiera in un ospedale e si scopre che ha un passato travagliato che viene mostrato nei flashback. Dov’è Ernesto? Il Bandito Essendo sotto l’influenza di Lydia, si scopre che Anna è sessualmente ossessionata da un “assassino di uomini”, una specie di amante che la controlla. Quando si innamora del figlio di un contadino, l’evasione sembra possibile, quindi perché dovrebbe voler diventare una suora adesso? coinvolgente IO Ha caratteristiche di melodramma, che in alcune scene ricordano il film noir americano Gilda (1946) ma alla fine si tratta di una donna che sceglie la propria strada, e gli uomini vengono lasciati indietro.

Fantasma mafioso

Un altro film forte della mostra retrospettiva Mafia (1962), un brillante thriller mafioso con un grande ruolo da protagonista per Alberto Sordi. Sordi interpreta Nino, un siciliano che vive e lavora a Milano e va in vacanza con la famiglia nel paese natale dopo anni di assenza. Dopo che Lattuada ha enfatizzato in modo esilarante le differenze tra il ricco nord e il povero sud, Lattuada stringe le viti a testa zigrinata per il personaggio principale. Se esegue un compito – un’introduzione a Il Padrino“Un’offerta che non poteva rifiutare” – Nino si sporca le mani per il boss mafioso locale.

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nella maestria Mafia Lattuada mescola commedia e dramma. Se suona eclettico ed evasivo, allora così sia.

Alberto Latuada. Maestro accanto a Fellini. fino al 29 marzo all’Eye Filmmuseum. Amsterdam. un’azienda: eyefilm.nl

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