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Prima di tutto Kiev: lì il governo ha riferito domenica che la rete elettrica è stata ripristinata quasi ovunque. I residenti avranno nuovamente accesso all’elettricità, all’acqua e al riscaldamento. Quest’ultimo è importante visti i rigidi inverni del paese.
Il sindaco Vitali Klitschko ha dichiarato che i tecnici hanno eseguito le riparazioni “a tempo di record”. D’altra parte, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ritenuto che la ripresa fosse lenta.
La Russia sta tormentando da settimane le forniture energetiche dell’Ucraina. Il Cremlino sta cercando di tenere al freddo la popolazione ucraina spegnendo il riscaldamento. Questo mentre la temperatura è regolarmente sotto lo zero. Pertanto, il governo di Zelensky ha istituito centri di riscaldamento nelle città come misura precauzionale, dove le persone potevano andare per il riscaldamento, l’acqua e l’elettricità.
Kherson ha sparato 50 volte in un giorno
Nonostante ciò, il governo ucraino ha invitato i residenti delle città in prima linea ad andarsene. Secondo Zelensky, i centri urbani sono più sicuri, perché si spera che siano meno presi di mira dagli attacchi aerei russi.
I residenti possono offrirsi volontari per liberare. Sembra che stia guadagnando forza a Kherson. Le forze ucraine hanno riconquistato la città due settimane fa, ma domenica è stata nuovamente oggetto di pesanti bombardamenti. In risposta, centinaia di residenti hanno deciso di andarsene.
Secondo il governatore regionale della regione, la Russia ha effettuato almeno 50 proiettili. Almeno una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite. La situazione nella zona sarebbe “critica” poiché molte linee elettriche e infrastrutture sono state distrutte. Solo il 5 per cento della popolazione avrà una luce in casa. Gli ospedali erano temporaneamente senza elettricità.
Lo scambio di nuovi prigionieri è completo
Alla fine, le due parti in guerra ebbero un altro scambio di prigionieri. 12 ucraini e nove soldati russi sono stati rilasciati.
Entrambi i paesi si scambiano regolarmente prigionieri di guerra. All’inizio di questa settimana hanno preso parte un totale di 100 prigionieri. All’inizio di novembre, non meno di 214 soldati sono stati scambiati in un unico accordo. Negli ultimi due mesi vi hanno partecipato in totale circa cinquecento soldati.