La guerra alla pasta e la cucina del futuro negli anni '30

Cercavo una ricetta per il sugo Marinetti, da cosa nasce cosa, e mi sono trovata al centro di un racconto pieno di storie degli anni Venti e Trenta. Nel periodo in cui la Fiat presentò la sua prima auto familiare a prezzi accessibili, si aprì la prima Biennale di Venezia e Mussolini voleva bandire la pasta dalla cucina italiana.

La guerra alla pasta: rende le persone pigre

Quest'ultima non fu in realtà un'idea del Duce, ma qualcosa portata avanti da diversi intellettuali italiani e francesi. Nel numero di dicembre del 1930 Marinetti pubblicò su Cucina futurista un manifesto in cui definiva la pasta “un'assurda religione gastronomica italiana” e ne chiedeva l'abolizione. Mussolini colse l'idea perché voleva che l'Italia fosse meno dipendente dai paesi esportatori di grano e promuovesse la raccolta del riso nella Pianura Padana.

Tutto in una pillola – La Cucina Italiana

Pulizia

La Cucina Italiana Rivista fondata dal (all'epoca) ricco editore fascista Umberto Notari e da sua moglie Delia Pavoni Notari, i redattori sostenevano La guerra di Marinetti alla pasta. Il saggio era uno dei numerosi manifesti futuristi dalle sfumature fasciste che chiedevano un rinnovamento della poesia, della pittura e del cinema all'inizio del XX secolo. Marinetti, che fondò il movimento futurista nel 1909, attribuiva a tutte queste antiche tradizioni la colpa del declino dell'Italia nel mondo. I futuristi abbracciarono la tecnologia, la guerra e la mascolinità, condannando allo stesso tempo musei, biblioteche e molti altri tesori italiani di lunga data, inclusa la pasta. Nella relazione di La cucina del futuro E nel Ricettario futurista del 1932, Marinetti immaginava un mondo in cui gli italiani avrebbero portato a pillole, pasta, “pigrizia, pessimismo, nostalgia, passività e mediocrità”.

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il futuro

Il poeta francese Gabriel Audisio definì la pasta “la dittatura dello stomaco”, che richiede un “processo lento e insidioso di zangolatura… il ritmo dolce e rilassante della letargia”. A Genova si è formato un gruppo di interesse anti-pasta con l'acronimo PIPA ovvero “Associazione Internazionale contro la Pasta”.

Come ha fatto la salsa Marinetti a diventare così popolare?

Un giovane se ne andò all'inizio del secolo. Angelo DelfinoFiglio di una famiglia importante Besara laurea in chimica a New York. Era una persona intraprendente e pochi anni dopo aprì il suo laboratorio e ne fece una fortuna. 20 anni dopo torna in Abruzzo, dove apre insieme ai fratelli un pastificio: Pastificio Moderno 'Puritas' A Pescara. In breve tempo diventa uno dei più grandi produttori di pasta in Italia con oltre 300 dipendenti, un ufficio commerciale a Milano, moderne tecnologie e un budget pubblicitario.

Una gara di sughi per la pasta

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Alla fine del 1931 l'industria della pasta indisse un concorso in collaborazione con la rivista 'La Cucina Italiana', la stessa rivista che un paio di anni prima aveva pubblicato l'avveniristico manifesto contro la pasta di Marinetti. Il concorso era per la migliore ricetta di sugo per la pasta e i premi offerti da Puritas sono valsi la pena. Il primo premio era di 2000 lire, un buon stipendio mensile per l'epoca. La giuria, composta da 12 membri, era composta da artisti e politici di spicco dell'epoca (tutti uomini, ovviamente) Mr. tra cui Marinetti e Umberto Notari come redattori capo della rivista.

E il vincitore..

Tutte le ricette presentate sono state degustate nel dettaglio e il vincitore è stato decretato all'unanimità. Divenne il dipendente fisso de La Cucina Italia: lo chef Amedeo Bettini Con sfacciataggine lui'Sugo Marinetti' aveva menzionato. È tutta una coincidenza? ottiene il secondo premio Mario Marinoni, Uno chef che ha scritto molto con le sue salse per La Cucina Excelsior Purtroppo per le Tagliatelle con Spinaci, che non hanno ricevuto fama eterna.

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I marciapiedi appaiono superflui nello spot FIAT

Il 1932 fu l’anno in cui l’Italia emerse lentamente dalla Depressione del 1929. La Fiat sta lanciando una gamma di auto a prezzi accessibili per l'uomo comune, come mostra questo simpatico spot dell'anno, in cui allo stesso tempo vengono rimossi i marciapiedi non necessari. In Venezia Ad agosto si terrà il suo primo festival cinematografico Consideriamo MisurataAnche fascista di mandato e ministro delle finanze dal 1925 al 1728.

Dito medio al culto fascista

Amore

Nel 1932 fu completato anche il palazzo della Borsa di Palazzo Messanotte a Milano, ad opera dell'architetto fascista Paolo Mezzanotte. Oggi è il sito della famosa scultura LOVE dell'artista italiano Maurizio Cattelan. Lo scultore non rivelò mai l'esatto significato della statua. Le due interpretazioni più accettate sono che rappresentasse una critica al culto fascista e che fosse concepito come una protesta contro le istituzioni finanziarie dopo la crisi finanziaria del 2007-2008.

Love, una scultura chiamata Il Tito (italiano per “il dito”), presenta una mano con tutte le dita mozzate tranne il dito medio. Il nome Amore è l'abbreviazione di “Liberta, Odio, Vendetta, Eternida” (“Libertà, Odio, Vendetta, Eternità”).

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