La mafia siciliana è in agguato per trarre profitto dalla crisi del Corona

La già fragile economia dell’isola italiana della Sicilia ha subito un duro colpo a causa del blocco. Ci sono forti timori che la mafia siciliana emerga ora che l’economia è al collasso.

Il giudice istruttore Piergiorgio Morosini: “La mafia trae vantaggio da ogni crisi, e la crisi del Corona non sarà diversa”.

“Cerchiamo di mantenere i ragazzi sulla strada giusta”.

Nella scuola situata in uno dei quartieri più poveri di Palermo, la direttrice di ZEN, Daniela Lo Verde, lavora giorno dopo giorno per sostenere le famiglie dei suoi studenti. La scuola è chiusa fino a settembre, ma lei non vuole perdere i contatti con i suoi studenti.

Le Verde: “Spesso provengono da famiglie povere e con problemi. Spesso uno dei genitori, o talvolta entrambi, avranno problemi con la legge. È importante non abbandonarli adesso, altrimenti…”. Lei ha taciuto un attimo e poi. Le fa la punizione. “Le organizzazioni criminali hanno semplicemente una forte influenza qui. Qui ci sono degli affari. Qui c'è il crimine. Stiamo cercando di mantenere i ragazzi sulla strada giusta, ma poi ci deve essere un po' di sostegno.”

Pacchi alimentari e buoni supermercato

I mafiosi iniziano a distribuire pacchi alimentari e buoni supermercato. È un modo collaudato per la mafia di entrare e reclutare persone.

Le Verde ha deciso di intervenire presso la sua scuola e fornirle supporto legale. Ora sostengono duecento famiglie grazie alle donazioni.

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La Sicilia come terreno fertile ideale

Anche il gip Piergiorgio Morosini mette in guardia contro la mafia, che vede nella povera Sicilia un terreno fertile per aumentare il proprio potere. Morosini: “Il governo deve sostenere le imprese, deve sostenere le famiglie, e in fretta La mafia ha semplicemente tanti soldi e può fare prestiti subito, ma ovviamente un giorno vorrà qualcosa in cambio”.

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Nelle ultime settimane sono stati arrestati 91 mafiosi. Nelle conversazioni intercettate la polizia ha sentito di voler aumentare il proprio potere in alcune zone della città.

Un ruolo pionieristico per l’Italia

Morosini ritiene che sia un peccato che il sostegno europeo sia arrivato così lentamente. “Capisco l'immagine che hanno gli altri Paesi”, dice il gip. E ha aggiunto: “Capisco il timore che i soldi finiscano nelle tasche sbagliate, ma abbiamo molta esperienza con la mafia. Sono decenni che la combattiamo”.

“Ora possiamo svolgere un ruolo di leadership come giudici italiani in un approccio a livello europeo”, continua Morosini. “Perché adesso la mafia supera anche i confini nazionali”.

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