Lunedì la Corte Suprema israeliana ha respinto una legge molto controversa. Il governo di destra del primo ministro Benjamin Netanyahu ha approvato la legge che ridurrebbe l’autorità della Corte Suprema e aumenterebbe quella del Parlamento.
La Corte ha affermato in un comunicato che otto dei quindici giudici si sono pronunciati a favore dell'abrogazione della legge. Il partito di Netanyahu afferma che la decisione della corte contraddice “la volontà del popolo di unità durante la guerra”.
Ci sono già state diverse manifestazioni contro la legge nel 2023. Gli oppositori considerano la legge antidemocratica e temono che trasformi Israele in una dittatura.
La legge avrebbe reso il Parlamento più potente. Ad esempio, la legge garantirà che le decisioni della Corte Suprema possano essere annullate. Anche i politici avranno un ruolo maggiore nella nomina dei giudici.
Gli oppositori hanno descritto le riforme previste come una minaccia alla separazione dei poteri. I manifestanti hanno anche espresso preoccupazione per i diritti delle minoranze nel Paese.
Le critiche non crescevano solo nelle strade. Ad esempio, anche il presidente israeliano Isaac Herzog si è espresso contro le leggi nel marzo 2023. “Questo è sbagliato. È devastante. Mina le nostre basi democratiche”, ha detto il presidente durante un discorso televisivo in diretta.
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