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Il comico Hans Tewin può ritirare la pistola ad aria compressa sequestrata ieri alla polizia. Teeuwen lo dice a NOS.
Il comico è stato visitato ieri dalla polizia per il fucile ad aria compressa apparso in un film parodia sul sindaco Femke Halsema. Secondo la polizia, Tewin ha violato la legge sulle armi e munizioni. Vieta oggetti che assomigliano molto alle armi da fuoco per forma e dimensioni.
Ora sembra che Teeuwen possa riprendersi l'arma. “Potrei andare a ritirarlo, ma sto pensando: lo darò in regalo ad Halesma, così potranno tenerlo. Come una sorta di ricordo della vergogna accaduta domenica.”
Il comico si riferisce all'apertura del Museo dell'Olocausto ad Amsterdam. I sopravvissuti all'Olocausto e i loro parenti hanno dovuto affrontare urla e insulti da parte dei manifestanti che, secondo diversi testimoni, hanno anche scandito slogan antisemiti.
L'altro ieri il sindaco Halsema ha fatto visita a Rudi Cortesos, sopravvissuto all'Olocausto, che domenica è stato accolto dai canti dei manifestanti. Cortesus e sua nipote hanno avuto un ruolo nel benedire il museo alla sua apertura.
La pistola come promemoria
Halsema ha descritto il comportamento dei manifestanti come “spaventoso e ingiusto” sui social media. Ha detto di aver detto a Cortesos quanto le dispiacesse “e che non ci sono assolutamente scuse per l'antisemitismo”.
Un portavoce della polizia di Amsterdam non ha voluto rispondere alle dichiarazioni di Tewin. Lo ha scritto lo stesso comico in un nuovo post Instagram Rispondere alla situazione. In esso ripete che non vuole portare con sé un fucile ad aria compressa e chiede alla polizia di consegnare il fucile al “loro capo”, il sindaco Halsema, “in ricordo della vergogna del 10 marzo”, riferendosi alle azioni di protesta a l'apertura del Museo Nazionale dell'Olocausto.
“Allora lascia che il mio fucile serva da promemoria”, conclude.
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