Nella città italiana di Anagni, si prevede che 450 milioni di vaccini corona lasceranno la fabbrica entro pochi mesi. Gli accordi sono in pieno svolgimento. Abbiamo guardato.
Da diverse settimane stanno conducendo i test presso lo stabilimento della casa farmaceutica Catalant ad Anacni, a un’ora da Roma. Il cosiddetto vaccino di Oxford ha raggiunto ufficialmente la sua fase finale venerdì scorso. L’approvazione di European Pharmaceuticals (EMA) è attesa nelle prossime settimane.
Addestramento speciale
Il direttore Mario Corciulo conta sulle macchine per avviare la produzione di questo vaccino contro la corona nell’ultima settimana di ottobre. “Sentiamo un’incredibile responsabilità nel fare questo e quello il prima possibile”.
L’impianto dovrebbe fornire 450 milioni di vaccini nei prossimi mesi. “Al momento, il team Govt sta seguendo una formazione specializzata per lavorare senza problemi con un rigoroso processo sterile”, afferma Corciulo.
Il vaccino sperimentale di Oxford è stato sviluppato dall’Università con lo stesso nome nel Regno Unito. Insieme ad altri paesi europei, i Paesi Bassi hanno già ordinato milioni di dosi. Questo vale anche per molti paesi al di fuori dell’Europa.
Circa 1.000 volontari britannici sono stati vaccinati a Oxford. Il vaccino, sviluppato dall’università in collaborazione con un’azienda farmaceutica chiamata AstraZeneca, stimola ‘l’immunità’. Ciò significa che il corpo è immune al virus attraverso gli anticorpi. Attiva le cellule T che bloccano il virus corona. Entrambi questi componenti, secondo gli esperti, confermano che gli esperti credono in questo vaccino.
Abbigliamento sterile
Ci è permesso entrare, ma prima di lavarci le mani tre volte, indossiamo uno speciale abito sterile, indossiamo doppie maschere e cuffie per capelli e non indossiamo scarpe speciali con due carte usa e getta. Possiamo identificare solo tramite microfono e fotocamera.
I visitatori continuano a sostare davanti alla stanza vaccinata. Spiega l’Area Manager Alessandro Catallo: “Abbiamo portato ad Anagni i migliori uomini e donne di questa azienda. Sono tutti orgogliosi di aver potuto lavorare in questo. I colleghi sono sempre interiori perché si sentono dispiaciuti per noi. Racconta al mondo cosa sta succedendo qui.”
“Lavoro molto duro”
Il catalogo mostra il processo di fabbricazione: le bottiglie vengono pulite, pesate e vaccinate. Ora le fiale che vengono arrotolate dalla macchina sono simulazioni, nel senso che contengono tutti gli ingredienti tranne il virus – per il vero vaccino, viene iniettata una piccola quantità del virus. I computer monitorano attentamente l’ingresso delle fiale della dimensione corretta. Ogni flacone contiene dieci dosi del vaccino.
Quando siamo di nuovo a testa in giù sudati, il regista si toglie gli strati di indumenti protettivi e ci guarda con un sorriso. “Questi casi sono molto scottanti. Ecco perché controlliamo costantemente la salute dei nostri dipendenti”. Sarà un lavoro molto duro, dice Corciulo. “Turni di otto ore, senza pause, perché è vestito e svestito. Inoltre qui si lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette: il prima possibile per rendere disponibile il vaccino a più persone possibili”.
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