Turisti confusi dopo il divieto di portare cibo nelle spiagge private italiane | All’estero

Un numero crescente di proprietari di tende da spiaggia vieta alle persone di portare cibo e bevande sulle spiagge private lungo la costa italiana. È in Puglia, a Napoli e nei bar sulla costa laziale. Italiani e turisti ne sono sconvolti.

Il quotidiano italiano riferisce che i bagnanti in Italia hanno già annunciato che non accetteranno le nuove misure e protesteranno. Repubblica di La. Ad esempio, nella Puglia turistica, non ci sono spiagge pubbliche, quindi i visitatori devono spesso affidarsi a spiagge private. I proprietari dei bar sulla spiaggia – e quel numero è in rapida crescita – chiedono sempre prezzi più alti per il cibo e le bevande che servono su terrazze e lettini. Ad esempio, una semplice insalata in un normale bar sulla spiaggia può costare rapidamente 25 euro. E anche il costo dei lettini sta aumentando rapidamente. Gli operatori stanno ora introducendo il divieto di portare cibo e bevande propri.

“Per una giornata normale in spiaggia, una famiglia perde dai 250 ai 300 euro”, ha risposto con rabbia Dario Turso, avvocato della città italiana di Bari. “Inoltre, ci sono sempre meno spiagge pubbliche. Per gli operatori vietare ai bagnanti di portare cibo e bevande è davvero esagerato. Non possono farlo, non ne hanno il diritto”.

Andare in gita

Gli operatori sottolineano che in pratica le restrizioni non sono così rigide. “I picnic non sono davvero consentiti qui”, ammette Michael Colella, proprietario del bar sulla spiaggia Lido Calerna. “Anche i grandi frigoriferi non sono ammessi per le riunioni di gruppo. Se lo hai, puoi consegnarlo alla direzione. Ma se porti solo uno spuntino, un drink o una piccola borsa termica, siamo colti di sorpresa”.

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Lo conferma Resi Tassiello di Maredentro di Bari. ,, Non è consentito portare con noi i propri bicchieri e lattine o, ad esempio, casseruole piene. Ma non lo verificheremo, mi sembra chiaro. Crediamo nel buon comportamento del nostro pubblico”.

rigoroso

Ci sono anche operatori che rispettano rigorosamente il divieto di introdurre alimenti. Ad esempio, al Lido Ottagono di Savelletri, si dice espressamente che ‘è severamente vietato introdurre cibi e bevande dall’esterno’. Ad esempio, il Lido Spiaggia Verde di Barletta ricorda agli ospiti che ‘cibi, bevande e borse termiche non sono ammessi’.

Il problema nasce anche a Pozzuoli, in Campania, dove i bagnanti vengono addirittura controllati all’ingresso di molti bar sulla spiaggia per aver portato cibo da casa. I bagnanti hanno recentemente scritto una lettera al sindaco della città, Gigi Manzoni, chiedendogli di chiedere “un intervento urgente” contro gli operatori colpevoli di tali raid.

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