Gli incendi boschivi non sono una novità nella zona di Coglieri. È un fenomeno estivo relativamente comune nell’arida Sardegna, ma generalmente non è così grave come in questa stagione. Fiamme insolitamente alte, spinte da forti venti da sud, hanno raggiunto le case del villaggio e bruciato tutto tra di loro, compreso il cimitero dei morti, riducendosi in cenere.
Nell’ultimo grande incendio, nel 1994, il patriarca è sopravvissuto, anche se gli incendi hanno bruciato alcuni vecchi alberi nelle vicinanze.
“A Coglieri, abbiamo sempre sentito che c’era qualcosa di sacro, che la proteggesse dal fuoco”, ha detto Beira Berry, un’antropologa locale in pensione che ha chiamato il professor Paquita per valutare il patriarca. “Nessuno di noi poteva immaginare che non sarebbe sopravvissuto questa volta.”
Giuseppe Mariano DeLogo, alto funzionario in pensione del Corpo forestale sardo, ha affermato che negli ultimi 40 anni gli incendi boschivi hanno seguito gli stessi percorsi sulla collina e sulla montagna a Coglieri, ma gli incendi non hanno mai raggiunto gli uliveti.
Mentre la protezione civile e la lotta antincendio nella regione sono migliorate nel corso degli anni, gli esperti affermano che gli ostacoli burocratici alla protezione della macchia nel Mediterraneo spesso impediscono la rimozione della vegetazione infiammabile, portando a rischi di incendio. L’aumento delle temperature di quest’estate, in parte dovuto ai venti caldi provenienti dall’Africa, ha aumentato il rischio di incendi.
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