Van der Burgh è irritato dal rifiuto dell’Italia ai richiedenti asilo

I prodotti dell’ANP | Fonte: AP

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Circa settecento richiedenti asilo non vengono rimandati in Italia, quasi la metà dei richiedenti asilo che devono presentare domanda di asilo fuori dai Paesi Bassi in base alle norme europee (Regolamento Dublino). È quanto scrive alla Camera dei rappresentanti il ​​segretario di Stato Erik van der Burgh (Asylum Affairs). Ritiene che l’Italia debba rispettare il regolamento di Dublino. Inoltre, il governo si aspetta che la Commissione europea imponga il rispetto delle regole di Dublino in quanto “custode dei trattati europei”, scrive van der Burgh.

Lo scrive il segretario di Stato in risposta a una recente sentenza della Divisione poteri esecutivi del Consiglio di Stato in due cause. In esso, l’Alta corte amministrativa ha stabilito che i Paesi Bassi non sono ora autorizzati a rimpatriare i richiedenti asilo in Italia. Ai sensi del regolamento Dublino, dovrebbe essere così. Il Consiglio di Stato ha stabilito che il ritorno dei cosiddetti ‘ricorrenti Dublino’ costituiva una violazione dei diritti umani perché le autorità italiane non hanno offerto loro un alloggio.

La sentenza del consiglio ha implicazioni per centinaia di richiedenti asilo che cercano asilo nei Paesi Bassi attraverso l’Italia, come van der Burgh ha mappato. “Il risultato è che queste persone saranno destinatarie del COA per molto tempo”, scrive il Segretario di Stato. Fa riferimento ai Centri Richiedenti Asilo dell’Agenzia Centrale per l’Accoglienza dei Richiedenti Asilo (COA). Stanno traboccando.

per confermare

Non è chiaro per quanto tempo l’Italia non riprenderà i ricorrenti Dublino. Van der Burgh è preoccupato per la sospensione unilaterale della cooperazione di Dublino da parte dell’Italia, scrive. “Non volendo qualificarsi per lo status migratorio speciale dell’Italia, ci si può aspettare che il Paese rispetti gli obblighi internazionali sui richiedenti asilo e gli accordi europei, con l’assistenza delle agenzie dell’Unione ove necessario”.

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Alla fine dello scorso anno, le autorità italiane hanno annunciato che la ricollocazione dei richiedenti asilo ai sensi del regolamento Dublino avrebbe dovuto essere temporaneamente sospesa a causa della mancanza di strutture di accoglienza.

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