57 migranti morti soccorrono 1.600 barche al largo della costa libica, in Italia

Almeno 57 corpi sono finiti sulle coste libiche martedì dopo che due barconi di migranti sono affondati nel Mediterraneo lunedì notte. Lo hanno confermato fonti e testimoni oculari all’agenzia di stampa Reuters. Secondo uno dei sopravvissuti, un egiziano, una barca ha cominciato ad affondare in mare aperto, ma il dirottatore che guidava la barca si è rifiutato di tornare sulla costa libica. È probabile che altri corpi finiscano a riva nei prossimi giorni.

La Libia è uno dei principali punti di partenza per i migranti che cercano di attraversare dall’Africa all’Europa. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, più di 440 migranti e rifugiati sono annegati nel Mediterraneo nei primi mesi del 2023, rendendo le traversate più frequenti rispetto agli anni precedenti. Un quarto ha visto il maggior numero di morti negli ultimi sei anni.

Uno dei corpi è arrivato a riva sulla costa libica martedì Foto di Hazem Ahmed/Reuters

Nuovo sistema di migrazione

Intanto negli ultimi due giorni la Guardia Costiera italiana ha soccorso in mare 47 imbarcazioni con circa 1.600 migranti. Sono stati portati nell’isola italiana di Lampedusa. Secondo il governo conservatore italiano, sempre più migranti arrivano in Italia attraverso il Mar Mediterraneo. Ecco perché il Paese sta spingendo per un diverso sistema di immigrazione a Bruxelles.

Quel dibattito va avanti da tre anni, ma recentemente ha fatto un passo avanti. Il Parlamento europeo ha approvato giovedì, tra le altre cose, un sistema di registrazione più rigido per espellere rapidamente i richiedenti asilo respinti e impedire loro di recarsi in altri Stati membri.

Per saperne di più Più di 2.000 migranti sono arrivati ​​sull’isola di Lampedusa in 24 ore.

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