Sono video popolari di YouTube. Gli scoiattoli eseguono acrobazie tra gli alberi. Saltano di ramo in ramo con evidente facilità. È vero, non cadono mai. Non sarebbe neanche buono. Se la caduta non è fatale, sono facili prede a terra.
Questa settimana c’è video recuperato. Questa volta non una ripresa naturalistica o un bel video, ma uno studio scientifico. I biologi dell’Università di Berkeley volevano sapere come si comportano gli scoiattoli nel loro strano comportamento. Come l’hanno imparato? Come fanno a sapere che il salto deve avere successo?
Saltare richiede pensare
Lo studio è stato pubblicato venerdì sulla rivista scienze, è una logica continuazione del lavoro precedente dei biologi. Negli ultimi decenni hanno studiato come si muovono gechi, grilli e scoiattoli e come sembrano aderire a tutti i tipi di superfici. Ma è diverso, hanno detto in un comunicato stampa di accompagnamento. I salti richiedono non solo abilità fisiche, ma anche pensiero. “Devono fare una valutazione ambientale”, dice Robert Foll. “Da quale ramo salto? Posso avere quella distanza? E soprattutto: salto o no?”
È ancora molto lontano, ma comprendere il processo di apprendimento dello scoiattolo potrebbe aiutare lo sviluppo di robot intelligenti, afferma Voll: “Un robot inviato in un edificio crollato o in una miniera in cerca di sopravvissuti può anche affrontare delle sfide. Quindi deve fare un decisione. Devo saltare in questo buco o su questo pezzo di macerie?”
Gli scoiattoli imparano velocemente
Per la loro ricerca, i biologi hanno costruito un set con un trampolino e un altro piccolo “ramo” su cui attendeva una deliziosa noce. I biologi sono stati in grado di variare la distanza di salto e la rigidità della tavola. Questo ha dato agli scoiattoli un problema che incontrano anche in natura. Corrono fino alla fine del ramo per il salto? Quindi la distanza è breve con il ramo che si muove in modo che difficilmente fornisca sbocchi. Vicino al tronco, lo scoiattolo sa girare il salto, ma la distanza è grande.
Si scopre che gli animali imparano velocemente. Dopo circa cinque tentativi, sapevano esattamente come saltare su ogni tavola. E nel processo di apprendimento, la rigidità della tavola si è rivelata sei volte più importante della distanza: gli scoiattoli preferiscono un certo salto in lungo piuttosto che uno traballante.
Maestri nel correggersi
Quel salto in avanti non doveva essere una certezza. Gli scoiattoli si sono dimostrati maestri dell’autocorrezione. Hanno compensato una piccola deviazione facendo oscillare il bastone su o giù come una ginnasta. A grandissime distanze, avevano un altro asso nella manica. Quindi si spingono brevemente contro la parete laterale verticale del setup per essere in grado di regolare la direzione e la velocità di discesa durante il salto.
Queste sono abilità che i biologi robotici possono solo sognare al momento. Perché riconoscono nel loro comunicato stampa che lo scoiattolo non ha eguali nel gioco biologico tra equilibrio e flessibilità.
Leggi anche:
Scoiattolo: codice risparmio
Jill Reemer dedica la sua rubrica a lumache a “abitante degli alberi con le penne della coda”
“Fanatico della musica. Risolutore di problemi professionale. Lettore. Ninja televisivo pluripremiato.”