La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che la modifica alla agevolazione fiscale sul biodiesel approvata dalla Commissione Europea non deve essere considerata un nuovo aiuto. Non è previsto alcun permesso, a determinate condizioni, alcun obbligo di registrazione.
L’Italia ha istituito programmi di sostegno pluriennali per promuovere la creazione di un mercato nazionale del biodiesel. Questi programmi sono stati pre-approvati dalla Commissione Europea. Sono state annullate alcune disposizioni di questi programmi relative ai criteri per l’assegnazione di quantità esenti da dazi di questo prodotto ai produttori di biodiesel. Quindi il ministro dell’Economia e delle Finanze riformula le disposizioni abrogate. Non è d’accordo Eco Fox Srl, uno dei beneficiari della bassa quota di biodiesel ad accisa. Il giudice italiano pone questioni pregiudiziali in questo caso. Vuole sapere se l’emendamento di stimolo fiscale approvato dalla Commissione Europea per il biodiesel deve essere considerato come un nuovo aiuto soggetto ad obbligo di notifica.
La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che la modifica alla agevolazione fiscale sul biodiesel approvata dalla Commissione Europea non deve essere considerata un nuovo aiuto. In questo caso, non vi è obbligo di notifica se tale modifica consiste in una modifica retroattiva dei criteri di assegnazione delle quote di biodiesel a cui si applica un’aliquota fiscale inferiore in base a tale schema. Si precisa, tuttavia, che tale modifica potrebbe non incidere sulle componenti del regime di assistenza esaminate dalla Commissione europea in sede di valutazione della compatibilità delle precedenti versioni del regime di assistenza con il mercato interno.
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