Il numero di allevamenti sospettati di avere la febbre catarrale degli ovini è raddoppiato arrivando a 2.250 in ottobre Locale

Il numero di allevamenti sospettati di essere infetti dalla febbre catarrale tra gli animali è salito a oltre 2.250 allevamenti. Questo è il doppio del numero all’inizio di ottobre.

L’infezione è stata confermata in circa 1.500 aziende e in 770 aziende esiste il serio sospetto di un’epidemia. Lo dimostra l’aggiornamento quotidiano diffuso dall’Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (NVWA).

All’inizio di ottobre il contatore si attestava ancora a circa 1.100 aziende. Solo nelle province del Limburgo e della Zelanda finora non sono stati segnalati contagi in azienda.

La febbre catarrale si diffonde tramite una piccola mosca chiamata mosca e colpisce soprattutto le pecore. Anche le mucche possono contrarre la malattia, ma hanno meno probabilità di morire a causa di essa.

Negli animali molto malati, la lingua diventa blu. Soffrono anche di febbre alta, sbavano, camminano zoppicanti e hanno la schiena arrotondata. La malattia non si trasmette all’uomo. A differenza dell’influenza aviaria, gli animali che vengono infettati dalla malattia non necessitano di essere abbattuti.

Le prime segnalazioni di casi di febbre catarrale quest’anno sono arrivate a settembre dai comuni di Wedemeren nel nord dei Paesi Bassi e di Stechtsee Vecht a Utrecht. Le segnalazioni di siti sospetti e positivi provengono principalmente dall’Olanda Centrale, dall’Olanda Settentrionale e dalla Frisia.

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