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La partecipazione alle elezioni parlamentari svoltesi ieri in Iran ha raggiunto quest'anno i livelli più bassi mai registrati. Lo riferisce l'agenzia di stampa iraniana Irna. Nonostante gli inviti a votare lanciati dal leader supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei, solo il 41% circa degli elettori sembra averlo fatto. Si tratta dell’affluenza più bassa dalla rivoluzione islamica del 1979.
I primi sondaggi d’opinione mostrano che gli estremisti mantengono il potere in Parlamento. Molti elettori conservatori, relativamente moderati e orientati alle riforme si sono allontanati. Mohammad Khatami, il primo presidente riformista dell'Iran, è stato tra coloro che non hanno votato venerdì. Lui e altri critici parlano di elezioni ingiuste. Narges Mohammadi, il premio Nobel per la pace imprigionato, fa una falsa dichiarazione. Gli oppositori del regime islamico avevano chiesto il boicottaggio.
Consiglio degli esperti
Oltre alle elezioni parlamentari si può votare anche per l’Assemblea degli esperti. Il consiglio, composto da 88 studiosi islamici, dovrà scegliere al momento opportuno il successore dell'Ayatollah Khamenei.
Prime elezioni dopo le proteste
Queste sono state le prime elezioni dopo le proteste antigovernative del 2022 e del 2023. Il motivo delle proteste è stata la morte violenta della 22enne Mahsa Amimi. La polizia l'ha arrestata perché non indossava l'hijab secondo la legge islamica iraniana. Il regime ha messo fine alle proteste con la mano pesante.
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