Da quasi cinquant'anni l'esperto di difesa Ko Cullen fornisce agli olandesi informazioni sui conflitti armati. Per NU.nl segue la battaglia in Ucraina e nella Striscia di Gaza e risponde alle domande. Questa volta sul sostegno occidentale a Israele e Ucraina.
Israël staat op de meest geraadpleegde ‘krachtlijst’ van nationale krijgsmachten op de zeventiende plaats. Die Israëlische plek dateert nog van eind oktober, toen Israël volgens experts van zijn voetstuk viel omdat het zich door de ‘houtje-touwtjestrijders’ van Hamas had laten verrassen. Sommigen geloven dat dit door onderschatting kwam, en niet doordat Israël ineens te zwak was geworden.
Feit blijft dat Israël voor de eigen defensie niet alleen leunt op eigen kracht en vernuft, maar ook op de sterke en constante hulp van de Verenigde Staten. De Israëlische defensiebegroting is voor bijna 20 procent ‘Amerikaans’.
In totaal hebben de Amerikanen sinds 1946 voor maar liefst 158 miljard dollar (ongeveer 146 miljard euro) bijgedragen aan Israëlische defensie. Dat komt neer op ongeveer 3,5 miljard dollar per jaar. Na 7 oktober is de Amerikaanse steun, hoewel nu om tactische redenen gekoppeld aan die voor Oekraïne, bepaald niet minder geworden.
Amerikanen wettelijk verplicht om Israëls overwicht te garanderen
De Amerikanen stellen zichzelf voorwaarden om de steun aan Israël op peil te houden. Een van de belangrijkste is de zogenoemde Qualitative Military Edge-voorwaarde. Sinds 2008 is de VS namelijk wettelijk verplicht om Israëls overwicht op andere landen te garanderen. Desnoods door Israël ‘recht’ te geven op betere wapensystemen en eventueel zelfs om het neusje van de zalm te verwerven als buurlanden een gevechtssysteem krijgen dat de Israëlische veiligheid in gevaar brengt.
De verkoop van vijftig F-35-gevechtsvliegtuigen aan Israël is daarvan een voorbeeld. De beruchte reserveonderdelen die Nederland naar Israël exporteert vallen dus in feite onder dit Amerikaanse beleid, of we dat nu leuk vinden of niet.
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D’altro canto, le forniture di armi statunitensi potrebbero non violare i diritti umani. Israele deve usarlo per autodifesa. Naturalmente si può discutere su questo, ma oserei dire che anche questa interpretazione è principalmente un'interpretazione americana piuttosto che olandese. In pratica, la maggior parte delle consegne dagli Stati Uniti ottengono semplicemente il via libera.
Qualsiasi paese che riceve aiuti militari da Washington deve spendere quei soldi con le aziende americane. Ma Israele può investire parte di questo denaro nella propria industria, un privilegio che condivide con Taiwan. In cambio, gli Stati Uniti potrebbero richiedere l’accesso ai segreti israeliani e potrebbero utilizzare le forniture americane situate in Israele per proprio uso. Ad esempio, per rifornire l'Ucraina.
Sospetti tra americani e tedeschi
Questo mi porta alla guerra in Ucraina, dove Kiev attende con urgenza miliardi di aiuti dagli Stati Uniti. Secondo i dati pubblicati dal German Support Tracker per l’Ucraina nell’ottobre 2023, gli Stati Uniti hanno fornito il sostegno maggiore con 44 miliardi di dollari (40,79 miliardi di euro). Al secondo posto la Germania con 17 miliardi di euro. I numeri sono un po’ obsoleti, ma a febbraio verrà rilasciato un nuovo aggiornamento.
Anche se la Germania sta recuperando terreno, è ancora considerata un “paese in ritardo”, soprattutto perché Berlino non vuole far arrabbiare troppo i russi. Questo era già il caso con le consegne ritardate di armi e carri armati. Aerei e missili da crociera sono assolutamente fuori questione.
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Gli Stati Uniti non sono all’avanguardia in questo senso, ma dietro la politica americana c’è almeno un’idea militare: Washington non vuole una guerra con la Russia che sfugge al controllo. Alla fine, altri paesi devono fare il lavoro sporco. La Gran Bretagna convinse gli americani con le sue navi da crociera Storm Shadow, la Francia fornì alcuni missili da crociera SCALP e obici Caesar, e i Paesi Bassi, tra tutti i posti, decisero insieme ad altri paesi di fornire vecchi F-16 all’Ucraina.
Tutto ciò è stato fatto per dissipare i dubbi americani. Gli Stati Uniti continuano a rifiutarsi di fornire all’Ucraina missili di artiglieria a lungo raggio o moderni aerei da combattimento. Nel frattempo, alcuni senatori repubblicani stanno valutando la possibilità di chiudere del tutto il rubinetto.
La guerra in Ucraina sarebbe molto diversa con i missili da crociera americani o tedeschi
Niente del genere accadrà al suo alleato Israele. Questo è esattamente il motivo per cui il presidente Joe Biden sta ora impegnando quei miliardi ucraini e israeliani per chiudere il confine meridionale con il Messico. Qualunque cosa pur di convincere i repubblicani ad approvare gli aiuti ucraini.
Secondo i vecchi accordi, gli Stati Uniti ora fornirebbero bombe lanciate da terra di piccolo diametro. Queste sono bombe che potrebbero tenere un po’ a bada i russi. Non si tratta ancora degli Storm Shadows britannici o degli SCALP francesi, con i quali si possono colpire obiettivi in Russia o in Crimea. Inoltre non hanno ancora raggiunto i missili ATACM statunitensi, missili di artiglieria con una gittata fino a 300 chilometri tanto sognati dal presidente Volodymyr Zelenskyj. Biden è cauto e aspetta.
Poi i tedeschi. Hanno missili da crociera Taurus, che in numero sufficiente possono cambiare le regole del gioco sul campo di battaglia. Il missile Taurus ha una gittata di 500 chilometri, è preciso e vola senza ostacoli dalle difese antiaeree russe. Sarà un enorme impulso per l’Ucraina.
Kiev lo chiede dal maggio dello scorso anno, ma il cancelliere Olaf Scholz è irremovibile al riguardo. Ciò cambierebbe completamente la situazione. Un colpo diretto del Toro sulle linee di rifornimento russe avrebbe influenzato drammaticamente lo stallo nelle trincee.
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