L’industria italiana della frutta a guscio va a gonfie vele, ma i problemi non sono ancora finiti

Dopo le feste, il periodo più importante per la frutta secca è gennaio, che è sempre il mese più basso. Ce ne parla Francesco Perego, direttore commerciale di Italian New Factor, proprietaria del marchio Noci de Romagna.

“Anche quest’anno c’è stato molto interesse per la nostra filiera italiana sin dai primi giorni di stagione. Si tratta di una risposta positiva che è proseguita nei mesi successivi e ha consentito di chiudere l’anno con un incremento significativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (ottobre-dicembre). Indubbiamente, anche il noto crollo delle importazioni di prodotti dalla California ha avuto un ruolo, consentendo di lasciare più spazio domestico per il periodo natalizio.

A gennaio, l’arrivo delle noci della California e la fine delle scorte di Natale ritarderanno le vendite di alcune settimane. “Piano ma inesorabilmente stiamo uscendo da questa situazione. L’interesse per il prodotto nazionale è alto tra i supermercati, che intendono dare spazio alla produzione fino a fine stagione. È attualmente in corso un progetto di private label che coinvolge altri player italiani, che vedrà senza dubbio far conoscere maggiormente i prodotti italiani.

Francesco Perego (Direttore Aziendale) e Alessandro Annibali (New Factor)

“Lo stoccaggio procede bene, le quantità sono in linea con le aspettative e la qualità è mantenuta. Prevediamo di completare la produzione sfusa in grandi quantità in tarda primavera e di continuare i prodotti confezionati fino all’inizio dell’estate, salvo imprevisti.

L’Italia non produce abbastanza noci rispetto al consumo interno. “Le importazioni dall’estero sono significative e rappresentano la maggior parte dei consumi nazionali. Non prevediamo che la situazione cambi nei prossimi anni. Località non trovata, tuttavia assistiamo a un crescente interesse da parte dell’Europa e del Medio Oriente.

READ  Le pere importate pesantemente dall'Italia indicano un calo della produzione nazionale

“La crisi dei trasporti internazionali è senza dubbio il problema più grande per le aziende come noi che importano materie prime da terre lontane.

Alessandro Annibalik

In passato, ci volevano dai 30 ai 40 giorni per ottenere un container dalla California, dal Vietnam o dal Cile. “Attualmente ci sono ritardi fino a due mesi rispetto all’orario prefissato e non è certo quando le materie prime saranno a magazzino. Segnalo l’aumento di tutti i costi di produzione fino all’imballaggio e al trasporto, che porta a un notevole aumento dei costi di vendita.

“Tutto questo porta a un aumento dei pagamenti dei consumatori, che a sua volta porta a un’inevitabile contrazione dei consumi. Ritengo che la fase attuale sia una fase di transizione, che è il risultato degli ultimi due anni molto difficili di impatto del governo, che speriamo finirà presto per tornare finalmente alla normalità” conclude Annipali.

Per maggiori informazioni:
Alessandro Annibalik
New Factor Spa
Via Ausa, 72
47852, Coriano (Rimini) – Italia
+39 0541 759555
[email protected]
www.newfactor.it

We will be happy to hear your thoughts

Leave a reply

TGcomnews24