Macron può legare Francia, Germania e Italia?

Saranno mesi emozionanti per Emmanuel Macron e la Francia. E davvero in Europa. Riuscirà il presidente francese a dare nuovo slancio al piano Ue quando sarà presidente dell’Ue francese per i prossimi sei mesi? O dovrebbe contemporaneamente dimettersi dalla carica di capo di stato ed essere sostituito da un sospettato dell’UE?

Tuttavia, Macron non ha mancato di ambizioni. Lui, come altri, insiste sul fatto che l’Europa deve diventare più forte in modo che il continente non sia schiacciato tra le potenze rivali Cina, Stati Uniti o Russia. Secondo i francesi, c’era bisogno di maggiore unità e consenso all’esterno e di un esercito. Quindi in futuro il presidente russo Putin non ha invitato il presidente degli Stati Uniti Biden ad affrontare la situazione di tensione intorno all’Ucraina, ignorando l’UE, come è successo molte volte di recente.

Nuova vita

Con l’arrivo di un nuovo governo tedesco e del cancelliere Scholes, Macron vede opportunità per rilanciare i suoi piani, meno probabili secondo la saggezza di Angela Merkel. Negli ultimi mesi Macron, guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi (ex presidente della Banca centrale europea), ha compiuto numerosi sforzi per rafforzare i legami con l’Italia filoeuropea. Macron spera di rafforzare l’unione attraverso l’asse Parigi-Berlino-Roma e la perseveranza delle tre maggiori economie dell’Unione Europea.

Ma ci sono orsi sulla strada. In primo luogo, all’interno dell’UE, è meno probabile che molti paesi, soprattutto a est, si trovino nell’Europa forte guidata da questi tre paesi. I dream troopers hanno potenziali problemi: Draghi sarà il presidente del Consiglio ad interim e presidente eletto d’Italia a fine gennaio. Potrebbe portare a nuove elezioni italiane e alla nomina di Salveini, l’odiato leader dell’Unione Europea, a Presidente del Consiglio.

Anteprima

Infine, la posizione di Macron è a rischio se i francesi eleggeranno un nuovo presidente ad aprile. In caso contrario, sarà sostituito da un (più) nazionalista di destra: Valérie Pécresse (candidata dei conservatori Les Républicains), Marine Le Pen o il promotore radicale Eric Zemmor. Questo fine settimana è arrivato un assaggio del loro scetticismo anti-europeo, con il trio che chiedeva a gran voce la rimozione della bandiera europea dall’Arco di Trionfo, che era stato montato lì perché la Francia assumesse la carica di presidente dell’UE.

Quindi questa non è sicuramente una partita per Macron, ma se riuscirà a realizzare le sue ambizioni sarà un bene per l’UE e quindi per i Paesi Bassi.

Commento L’opinione di Drew espressa dai docenti e dai docenti senior.

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