Marciume sull’ordine armi dell’Ucraina: “I limiti di ciò che possiamo offrire”

Maxim Kononenko, ambasciatore dell’Ucraina nei Paesi Bassi, in un’intervista a De Telegraaf giovedì mattina ha chiesto più armi al nostro Paese, che aveva già promesso giacche, caschi e fucili da cecchino la scorsa settimana. Ma Kononenko dice che di più è benvenuto: “Naturalmente vogliamo più armi. Ha senso. Abbiamo bisogno di ogni possibile supporto militare. Perché ora siamo di fronte a uno degli eserciti più potenti del mondo”.

Gli ucraini manifestano davanti a Plein all'Aia per attirare l'attenzione sulla situazione nel loro paese.

Gli ucraini manifestano davanti a Plein all’Aia per attirare l’attenzione sulla situazione nel loro paese.

La richiesta è arrivata anche all’Aia, ma resta da vedere se ci sarà una risposta positiva. “Lo stiamo guardando da vicino”, ha detto Ruti giovedì mattina. “Ma ci sono limiti a ciò che possiamo offrire”. Lo ha confermato il ministro Kajsa Ollengren (Ministero della Difesa). Secondo lei, la nuova domanda dall’Ucraina riguarda più caschi e giacche da scherma. “Stiamo facendo quello che possiamo”, ha detto il ministro. “Ma ha a che fare anche con i materiali di cui abbiamo bisogno qui”. E le possibilità sono limitate: “In tutta onestà: non è paragonabile a quello che sta arrivando in Ucraina”.

Henk Slijkhuis vive nel nord-est dell’Ucraina e descrive la crescente agitazione tra la popolazione.

Aggressività senza precedenti

Dopo un incontro con i ministri competenti, il Primo Ministro ha nuovamente espresso le sue preoccupazioni per l’invasione della Russia. “Si tratta di un atto di aggressione senza precedenti, che non può essere giustificato in alcun modo e rappresenta una seria minaccia per la stabilità in Europa e nel mondo”.

I Paesi Bassi vogliono che vengano imposte “sanzioni massime” alla Russia, ma Rota non ha ancora detto come dovrebbe essere: “Puoi contare sul massimo”.

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Il premier è preoccupato anche per gli effetti collaterali della guerra: aumento dei prezzi dell’energia e possibile afflusso di profughi. Il governo esaminerà questo da vicino e “vigilerà da vicino”.

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