Una rivolta è scoppiata in Italia dopo che un politico del partito di destra Lega ha ucciso un immigrato marocchino dopo aver litigato in un bar. L’uomo armato, che era consigliere nel comune settentrionale di Wokhera, è agli arresti domiciliari.
Il leader del partito Leica Matteo Salvini è subito saltato sul carro del sospettato, un ex poliziotto con porto d’armi. I critici, invece, si chiedono perché l’assessore abbia preso la pistola. Salvini, ex ministro dell’Interno e fermamente contrario all’immigrazione di massa, ha affermato che il politico che ha sparato è molto rispettato nella comunità locale.
L’ex poliziotto, soprannominato lo sceriffo, sarebbe stato vittima dell’aggressione e colpito accidentalmente da una pistola. In un videomessaggio, Salvini ha aggiunto che l’assessore potrebbe aver agito sulla difensiva. “È stato accidentalmente colpito da uno sconosciuto”, ha detto il politico su Facebook.
La moglie è stata maltrattata
L’incidente è avvenuto nella città di Vogera, nel nord Italia. La vittima era un marocchino di 39 anni. I media locali hanno riferito di aver molestato una donna fuori da un bar, dopodiché Adriati è intervenuto e ha chiamato la polizia. Il fabbricante di munizioni li avrebbe spinti a terra, facendo dire ad Adriatic che gli avevano sparato. È stato posto agli arresti domiciliari e sono in corso le indagini.
Gli oppositori politici criticano il leader della Lega per aver preso decisioni troppo in fretta prima che le indagini della polizia siano completate. Alan Ferrari, senatore del Partito Democratico Socialdemocratico e politico locale, ha subito condannato l’accaduto e si è rivolto a Salvini. “In un Paese civile e democratico, un consigliere non sparerebbe a una persona”, ha detto.
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