Sta suscitando scalpore la prima di un documentario volto a raccontare la storia della moda italiana

Lo stilista Giorgio Armani (a sinistra) appare nel documentario. Era sul tappeto rosso con il produttore Alan Friedman©AP

L’attesissimo documentario “Milan: The Inside Story of Italian Fashion” è stato presentato in anteprima sabato. Il film dovrebbe raccontare la storia della moda italiana. E mentre case di moda come Versace, Armani e Gucci ricevono molta attenzione, non tutti sono impressionati.

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“Sto dicendo la verità, questa è la migliore difesa.” Con queste parole l’imprenditore italiano ed ex amministratore delegato del Gruppo Gucci, Domenico Di Sole, ha annunciato il documentario. Per un’ora e mezza, gli spettatori vengono accompagnati in un viaggio attraverso la storia della moda italiana, intervallata da interviste di Tom Ford e Giorgio Armani, tra gli altri.

Anche i filmati d’archivio degli anni ’80 e ’90 vengono utilizzati con entusiasmo e vengono discussi un totale di dieci temi principali. Ed è proprio qui che pizzica la scarpa, secondo gli esperti.

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“La storia della moda italiana è un fenomeno complesso”, afferma Carlo Capassa, Presidente della Casa di Moda Italiana. Camera Nazionale della Moda Italiana.

Giorgio Armani con l’attrice e modella Marisa Berenson©AP

Sono tante le storie umane e professionali che convergono in un contesto storico, politico, sociale e culturale multiforme. È una storia di genio, creatività, impegno, duro lavoro, pragmatismo ed energia positiva. È la storia di un’industria che affonda le sue radici prima del Rinascimento. In un’ora e mezza, questo film riflette solo una parte di questa storia e dei suoi protagonisti. Designer e marchi importanti vengono saltati. Altri vengono discussi, ma poi messi a rischio”.

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E a quest’ultimo ha pensato anche Valentino. Dopo la première, il brand italiano ha diffuso un comunicato stampa in cui non ha potuto nascondere la propria delusione. “Purtroppo non abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima il film. Personaggi di spicco come Gianfranco Ferre e Fiorucci, tra gli altri, difficilmente ricevono attenzione. Altri non vengono citati così come i nostri fondatori Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti. Tuttavia, hanno interpretato un ruolo importante e ha aiutato Milano a crescere fino a diventare la capitale della moda degli anni ’80”.

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