La missione ULB-VUB torna dall’Antartide con un meteorite del peso di circa 8 chilogrammi

I meteoriti cadono ovunque sulla Terra, ma non è facile trovarli ovunque. Un meteorite che si è schiantato anni fa in una foresta pluviale o in un altro luogo con una fitta vegetazione, probabilmente non lo troverai a meno che non ti imbatti in esso, e anche nel terreno dove ci sono molte rocce “terrestri”, i meteoriti sono impercettibili.

Non è così nei deserti del Nord Africa e dell’Australia, né in Antartide, dove le nere rocce dello spazio si stagliano su pianure innevate o ghiacciate. Anche se i meteoriti affondano nel ghiaccio, il movimento dei ghiacciai contro le rocce aiuta a respingere i meteoriti sulla superficie delle regioni di ghiaccio blu del continente.

Queste regioni glaciali blu sono antichi strati di ghiaccio spinti verso l’alto da catene montuose che devono il loro colore blu all’enorme pressione con cui il ghiaccio è stato compresso per secoli. Infatti, alcune aree di ghiaccio blu sono chiamate zone di accumulo di meteoriti, che sono luoghi in cui i meteoriti vengono raccolti dal movimento del ghiaccio.

I deserti – stranamente, l’Antartide è il continente più arido della Terra e quindi un deserto – hanno l’ulteriore vantaggio di un clima secco che limita l’erosione meteorica. Il freddo in Antartide aiuta anche a preservare i meteoriti.

Pertanto, sin dagli anni ’70 sono state organizzate spedizioni in Antartide per trovare meteoriti. Anche la Libera Università di Bruxelles e la Vrije University di Bruxelles hanno raccolto più di 600 meteoriti durante tre precedenti spedizioni al campo di ghiaccio blu di Nansen, in collaborazione con l’Istituto nazionale giapponese per la ricerca polare (NIPR).

Il team internazionale coinvolto in questa spedizione era guidato da Vincien Depay (ULB/Fonds de la Recherche Scientifique-FNRS) ed era composto dalla ricercatrice VUB Rioga Maeda, Maria Schönbachler (ETH-Zurigo) e Maria Valdés (Field Museum of Natural History/University of Chicago). Manu Boudelette (International Polar Guide Association) era la guida in loco.

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