L'Italia chiude un accordo da 3,3 miliardi di dollari con Silicon Box, dice la fonte – 8 marzo 2024 alle 18:07

L’Italia sta finalizzando i termini di un accordo sostenuto dallo Stato con la società di semiconduttori Silicon Box del valore di circa 3 miliardi di euro (3,3 miliardi di dollari) per costruire una base industriale nel paese, ha detto venerdì una fonte vicina alla questione.

La mossa del governo del Primo Ministro Giorgia Meloni fa parte degli sforzi italiani di lunga data per attirare investimenti da parte delle aziende tecnologiche poiché un accordo con il colosso statunitense Intel non è stato completato.

Il Ministro dell'Industria Adolfo Urso ha indetto una conferenza stampa la prossima settimana per presentare “un nuovo importante investimento in Italia da parte di un'azienda leader nel settore della microelettronica”.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma a Reuters è stato detto che l'accordo coinvolge Silicon Box con sede a Singapore, una startup di quasi tre anni fondata dai fondatori del produttore di chip statunitense Marvell.

Silicon Box si concentra sui “chiplet”, che possono essere grandi quanto un granello di sabbia e vengono riuniti in un processo chiamato packaging avanzato, un modo economicamente vantaggioso per combinare minuscoli semiconduttori in un unico processore in grado di alimentare qualsiasi cosa, dai data center agli elettrodomestici.

La fonte, che ha voluto restare anonima, ha affermato che l'entità dell'investimento e l'importo del denaro pubblico da fornire nell'ambito del progetto complessivo non sono ancora stati definiti.

Silicon Box costruirà una base produttiva in Italia, ma resta da vedere dove saranno disponibili altre sedi nel paese, ha detto la fonte.

Un portavoce del ministro non ha commentato. Silicon Box non ha risposto alle chiamate e alle e-mail per commenti.

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Urso ha dichiarato il mese scorso che l’Italia era pronta a offrire 4,75 miliardi di euro di aiuti governativi per attirare produttori di chip stranieri.

Il ministro ha più volte affermato che il governo italiano è aperto a un potenziale investimento di Intel, che secondo lui è ancora in discussione.

Reuters aveva precedentemente riferito che l'Italia era in trattative con i produttori di chip taiwanesi MEMC Electronic Materials Inc e TSMC. ($1 = 0,9127 euro) (Segnalazione di Giuseppe Fonte a Roma, segnalazione aggiuntiva di Elvira Pollina a Milano e Toby Sterling ad Amsterdam; Montaggio di Alexander Smith)

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