Un quarto della popolazione è in quarantena

Domenica una donna indossa la mascherina alla stazione Porta Garibaldi di Milano. Le nuove misure di emergenza nazionale sono state stabilite con decreto governativo che entreranno in vigore immediatamente.Foto Reuters

L’intera regione Lombardia, comprese città come Milano e Bergamo, è in lockdown almeno fino al 3 aprile. Lo stesso vale per altre quattordici province del Nord, comprese quelle limitrofe a grandi città come Modena, Parma, Rimini, Venezia, Padova, Piacenza e Treviso.

Poiché è impossibile isolare fisicamente tutte queste aree – insieme hanno così tante strade di accesso che non ci sono abbastanza forze di sicurezza o soldati per perquisirle tutte – i circa 16 milioni di residenti sono invitati a rispettare il decreto di emergenza da soli. iniziativa di Sabah. Domenica. Aspetta. Sabato sera, tuttavia, in alcune stazioni ferroviarie si è verificato un lieve caos, poiché centinaia di meridionali si sono precipitati per evitare di rimanere bloccati nel nord per un mese. Sabato sera c'è stato anche un piccolo esodo sulle autostrade, e di conseguenza il governatore della Puglia ha deciso che tutti quelli del nord restino in quarantena domiciliare per quattordici giorni.

Salvare il Sud dal disastro

Misure severe si profilano già da sabato pomeriggio, quando è apparso chiaro che la crescita del numero di contagi da coronavirus in Italia non si era stabilizzata, ma anzi continuava ad aumentare in modo significativo. Nonostante il periodo di incubazione della malattia sia di massimo quattordici giorni e nonostante siano state adottate misure serie per la prima volta esattamente quattordici giorni fa, sabato il numero di infezioni attive è aumentato di oltre millecento casi nelle 24 ore. Il giorno precedente l'aumento era stato di seicento. Sono già 6.387 gli italiani contagiati dal virus. Di questi, 622 sono stati dichiarati migliorati in modo permanente e 366 pazienti sono morti.

A causa del crescente numero di pazienti, molti ospedali del nord sono diventati sovraffollati. Ai medici recentemente andati in pensione è stato chiesto di tornare al lavoro, se possibile. Poiché tali misure sono già necessarie nel nord ben organizzato del paese, si teme una vera catastrofe se l’epidemia si diffondesse anche nel povero sud dell’Italia, dove gli ospedali sono generalmente molto peggiori. È nota la foto dell'ospedale di Nola, città vicino Napoli, dove nel 2017 i pazienti dovevano essere curati sdraiati per terra perché non c'erano abbastanza letti.

Il blocco del Nord Italia dovrebbe essere visto in gran parte come un tentativo di proteggere il Sud da quel disastro. Il risultato è che da domenica la divisione emotiva dell'Italia ha acquisito anche un elemento fisico, una realtà che nessun italiano nato nel secondo dopoguerra ha vissuto.

Paura per l'economia

Ai residenti delle zone chiuse è stato chiesto di muoversi il meno possibile, sollevando serie preoccupazioni per l'apertura della Borsa di Milano lunedì mattina. Dopotutto, le quattro regioni più colpite costituiscono il cuore dell’economia italiana; Insieme guadagnano all’incirca la stessa somma di denaro delle altre 16 regioni. Se gli uffici rimarranno in gran parte vuoti, ciò avrà conseguenze molto negative per la terza economia più grande dell’Eurozona.

Perché la questione non si limita solo agli uffici e non riguarda solo le zone colpite. Anche i negozi in tutto il Paese dovranno affrontare orari di apertura limitati a partire da domenica e tutti i bar e i ristoranti dovranno chiudere i battenti se non possono garantire una distanza di almeno un metro tra i visitatori. Restano inoltre chiuse tutte le scuole, le palestre, le università e i cinema, così come tutti i musei, i comprensori sciistici e gli stadi sportivi. Sono inoltre vietate: tutte le cerimonie civili e religiose, compresi matrimoni e funerali.

La gravità della situazione è evidente anche nell’assenza di dibattito politico, cosa unica in Italia. A parte alcune proteste di sindacati e politici locali, tutti i partiti di opposizione sostengono le misure del primo ministro Conte, anche la Lega di Matteo Salvini, la cui guardia del corpo ha recentemente contratto il virus. Sabato è stato diagnosticato il coronavirus anche al leader del Partito Democratico al governo, Nicola Zingaretti. La firma del decreto è stata rimessa al Ministro della Cultura.

L’intera regione Lombardia, comprese città come Milano e Bergamo, è in lockdown almeno fino al 3 aprile.  Lo stesso vale per altre quattordici province del Nord, comprese quelle limitrofe a grandi città come Modena, Parma, Rimini, Venezia, Padova, Piacenza e Treviso.  immagine

L’intera regione Lombardia, comprese città come Milano e Bergamo, è in lockdown almeno fino al 3 aprile. Lo stesso vale per altre quattordici province del Nord, comprese quelle limitrofe a grandi città come Modena, Parma, Rimini, Venezia, Padova, Piacenza e Treviso.

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