Le ambasciate italiane nel mondo stanno rafforzando le misure di sicurezza dopo gli attacchi caotici

Protesta davanti al Ministero della Salute a Roma

Noos Notizie

  • Helen De Haines

    Corrispondente dall’Italia

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La sicurezza è stata rafforzata attorno alle ambasciate italiane nel mondo dopo che sono state prese di mira da una serie di attacchi da parte di anarchici a partire da novembre. Queste sono persone che resistono a qualsiasi forma di autorità e talvolta usano la violenza.

Il ministro degli Esteri italiano Tajani ha parlato in una conferenza stampa di oltre dieci attacchi ad ambasciate e consolati in Europa e America Latina. La gravità dei fatti è varia: atti di sabotaggio si sono verificati a Barcellona, ​​Basilea, Stoccarda e altre, mentre ad Atene all’inizio di dicembre sono state date alle fiamme due auto di diplomatici. A La Paz, in Bolivia, una bomba molotov è esplosa nell’edificio dove si trovava l’ambasciata.

“È chiaro che tra gli anarchici c’è solidarietà internazionale. Per questo in tutto il mondo viene lanciato un attacco all’Italia e alle istituzioni italiane”, ha detto Tajani.

Il sistema carcerario più severo

L’ondata di violenza non viene dal nulla. Gli anarchici sono preoccupati per le condizioni di Alfredo Cospito, 55 anni. Il noto anarchico e radicale è in sciopero della fame nel carcere italiano dove è detenuto da ottobre.

Cospito sta scontando una pena detentiva di 30 anni dopo aver sparato a una gamba al capo di un’azienda energetica nel 2012 e aver pianificato un attacco esplosivo contro un’accademia di polizia nel 2016. Dopo aver pubblicato l’anno scorso articoli dalla sua cella che invitavano altri anarchici a continuare la lotta armata lotta contro il governo, è stato trasferito nelle carceri più severe d’Italia: il cosiddetto “sistema 41 bis”, utilizzato soprattutto per i boss mafiosi.

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Il sistema, che prende il nome dalla sostanza in cui è prescritto, è rivolto a persone che rappresentano un pericolo per la società anche in carcere. L’isolamento è la norma, con solo qualche ora occasionale di contatto sociale e raramente visite da parte della famiglia. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha criticato alcuni aspetti del sistema.

Controverse le carceri 41-bis in Italia. Secondo il corrispondente di Nieuwsuur, Helen Daines ha visitato un luogo l’anno scorso:

Cospito ritiene che sia ingiusto essere sottoposto a questo regime più duro. Ora che il suo sciopero della fame durava da più di cento giorni, l’anarchico era diventato molto debole. Vive di acqua, zucchero e miele e si dice che abbia perso più di quaranta chilogrammi. Secondo il suo medico, riesce a malapena a camminare e indossa diversi pantaloni per tenersi al caldo.

Recentemente è stato trasferito da un carcere della Sardegna a Milano, dove sono disponibili migliori cure mediche. Ma questo non basta ai suoi sostenitori. Non solo commette atti di violenza nelle ambasciate, ma si oppone con veemenza anche al regime carcerario di Cospito nella stessa Italia. Durante gli scontri avvenuti a Roma lo scorso fine settimana, due bombe incendiarie sono cadute nel parcheggio della questura. Nessuno è ferito.

Il governo non interferisce

Il primo ministro Meloni ritiene che “lo Stato non debba lasciarsi intimidire da coloro che minacciano i suoi funzionari”. A suo avviso è importante rispettare la separazione dei poteri e attendere la pronuncia della Corte di Cassazione.

Cospito ha proposto ricorso formale avverso il suo passaggio al sistema 41-bis dinanzi a tale Suprema Corte. L’udienza in questo caso era prevista per il 20 aprile, ma è stata rinviata al 7 marzo. Dato che le sue condizioni stanno peggiorando rapidamente e continua a rifiutarsi di mangiare, il suo medico dice che c’è un’alta probabilità che muoia entro aprile.

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