Un ministro italiano non vuole più visitare Parigi perché un ministro francese ha insultato il premier Meloni

Un viaggio destinato a cementare i sempre più fragili rapporti tra Francia e Italia è stato annullato all’ultimo momento. Antonio Tajani, il ministro degli Esteri italiano, ha deciso all’ultimo minuto di non imbarcarsi su un aereo per Parigi, perché credeva che il ministro degli Interni francese avesse insultato il suo Paese. Lo hanno riferito giovedì le agenzie di stampa internazionali. Fa riferimento alle osservazioni critiche fatte alla radio dal ministro Gerald Darmanin nei confronti del premier italiano Giorgia Meloni.

Poco prima di salire sull’aereo, ha sentito Tajani Darmanin dire alla radio che la Meloni non era in grado di risolvere i problemi di immigrazione del suo Paese e che aveva falsamente indotto i suoi elettori a credere di poter porre fine alla crisi dell’immigrazione. Darman l’ha anche accusata di essere responsabile dell’aumento del numero di migranti al confine italo-francese. “Gli insulti contro il governo e l’Italia sono inaccettabili”, ha scritto Tajani. Poi su Twitter. “Non è questo lo spirito con cui dovrebbero essere affrontate le sfide europee comuni”.

La Francia ha subito cercato di disinnescare la situazione con una dichiarazione che ha sottolineato la sua disponibilità a lavorare a stretto contatto con l’Italia, in particolare per quanto riguarda i flussi migratori. Questo non è bastato a convincere Tajani a superare la sua rabbia.

Nave di salvataggio respinta

Non è il primo scontro tra i due governi così diversi, che si scontrano soprattutto sull’immigrazione. A novembre, ad esempio, Darmanin ha definito “egoista” il governo italiano per aver rifiutato per settimane di consentire l’attracco a una nave di soccorso di beneficenza francese con più di 236 migranti a bordo. “Ciò avrà conseguenze molto gravi per le nostre relazioni bilaterali”, ha detto Darmanin all’epoca.

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La Meloni è salita al potere lo scorso ottobre dopo una campagna in cui lei e il suo partito Fratellanza d’Italia si sono impegnati a reprimere migliaia di immigrati clandestini che arrivano in Italia attraverso il Mediterraneo. L’ondata di migranti è in aumento nel Paese dell’Europa meridionale: nel 2023 sono arrivate oltre 42mila persone, rispetto alle 11mila dello stesso periodo dell’anno precedente. Giovedì il parlamento italiano ha votato a favore di una legge che limita i diritti dei nuovi richiedenti asilo e inasprisce le pene detentive per i trafficanti di esseri umani.

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