Dopo un viaggio di 2,3 miliardi di chilometri, domenica una capsula americana è atterrata sulla Terra. Si tratta di un pacco della navicella spaziale OSIRIS-REx, con la quale la NASA ha raccolto materiale dall’asteroide Bennu.
Lo sbarco fu la conclusione drammatica di una missione durata sette anni. Il contenitore contenente i preziosi detriti dell’asteroide è atterrato sulla Terra intorno alle 16:50, ora olandese. Scendete dolcemente nel deserto dello Utah. Ci fu un applauso immediato nella sala di controllo della NASA.
Il mittente del pacchetto è OSIRIS-REx. La navicella spaziale è rimasta nello spazio domenica e ha rilasciato il contenitore dei detriti a circa 100.000 chilometri dalla Terra.
Secondo i ricercatori il contenuto della confezione ha un valore enorme. Si tratta di 250 grammi di rocce e polvere provenienti dall’asteroide Bennu. La navicella spaziale OSIRIS-REx è riuscita ad atterrare sull’asteroide nel 2020 e ad assorbirne i detriti.
I ciottoli hanno probabilmente più di 4,5 miliardi di anni
I ricercatori non vedono l’ora di studiare i detriti dell’asteroide. “È un materiale che esisteva prima del nostro pianeta, e forse anche dei grani che esistevano prima del nostro sistema solare”, ha detto il ricercatore capo della missione. BBC. Ciò significa che i ciottoli hanno più di 4,5 miliardi di anni.
Secondo il professor Dante Lauretta la materia dovrebbe aiutare a rispondere alle domande riguardanti la nostra esistenza. “Come si è formata la Terra e perché è diventata un mondo abitabile?” Loretta riassume. La domanda più importante è: “Qual è la fonte delle molecole organiche che costituiscono tutta la vita sulla Terra?”
La NASA sta monitorando da vicino Bennu per un altro motivo. Di tutti gli asteroidi nello spazio, la roccia spaziale a forma di patata ha le maggiori possibilità di colpire la nostra Terra. Anche se questa possibilità è molto piccola. Se ciò dovesse accadere, si prevede che questa possibile collisione avverrà alla fine del prossimo secolo.
Per OSIRIS-REx, il lavoro è lungi dall’essere terminato dopo sette anni. Dopo aver inviato il raggio di detriti dell’asteroide, la navicella spaziale fa rotta verso Apophis, un altro asteroide. Arriverà vicino alla Terra nell’aprile 2029. Anche lì la navicella spaziale dovrà perforare la superficie e rivelarne la composizione.
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